Città metropolitana

Make Art Not War: la street-art ribelle di Obey per la pace, l’ecologia e il femminismo.

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giovedì 11 Luglio 2019

I volti di una donna latina, un’afroamericana e una musulmana realizzati da Obey per la serie di poster “We the people” sono diventati l’icona delle proteste femministe. Hanno inondato le strade di Washington, in occasione della Marcia delle donne, dopo l’insediamento di Trump.
Nel lavoro trentennale dell’artista americano Shepard Fairey, in arte Obey, la street-art è diventata lo spazio per disegnare con colori forti una società diversa, un’utopia possibile e per promuovere la tutela dell’ambiente, il femminismo e la pace. La speranza si appropria dei muri delle città ribellandosi alle leggi e alla società capitalista, grazie alla creatività. Il suo poster più famoso si chiama proprio “Hope” e ha identificato Obama durante la campagna elettorale del 2008.
Per raccontare le opere di Obey, a Palazzo Medici Riccardi ha inaugurato la mostra ‘Make Art Not War’, con la presenza di Dario Nardella, Sindaco di Comune e Città Metropolitana e dei curatori, Gianluca Marziani e Stefano Antonelli.
La mostra ‘Make Art Not War’ arriva a Palazzo Medici Riccardi seguendo il filone dell’esposizione che ha portato a Firenze le opere di Banksy. Un altro emblematico street artista americano che ha fatto della sua arte un veicolo di impegno sociale. La mostra ‘Make Art Not War’ sarà visitabile fino al 20 ottobre a Palazzo Medici Riccardi, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, tranne il mercoledì. 
Monica Pelliccia

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