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A Firenze un Piano Alberi lungo i fiumi a cura del Consorzio di bonifica

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giovedì 13 Ottobre 2022

Si procederà in due fasi: la prima di analisi con valutazioni, abbattimenti di urgenza, potature e una mappatura delle piante su aree demaniali fluviali e la seconda con tante nuove piantumazioni per dare vita a veri e propri boschi fluviali urbani

Il Consorzio di Bonifica ha presentato stamani a Palazzo Vecchio l’ultimo aggiornamento della strategia di gestione delle alberature lungo i corsi d’acqua fiorentini ed in particolare sull’Arno. Oltre alle consuete manutenzioni mediante sfalcio erbaceo degli argini e delle sponde – di cui si sta realizzando in questi giorni l’ultimo passaggio prima della stagione invernale – rientra nei compiti e dunque anche nell’annuale Piano delle attività di bonifica anche la cura delle alberature lungo la fascia ripariale. Obiettivo primario la sicurezza idraulica ma con uno sguardo sempre maggiore alla sostenibilità ambientale e un approccio selvicolturale che mira a riqualificare e diversificare le piante presenti lungo i fiumi rispetto al rischio di una progressiva banalizzazione o predominanza delle specie aliene e infestanti. Le fasi – e i progetti – al momento sono due: una prima che prevede la mappatura palmo a palmo degli alberi radicati nelle aree di demanio idrico che vanno da Varlungo al Ponte all’Indiano con valutazioni visive o strumentali caso per caso e potature o abbattimenti d’urgenza solo se necessari; al termine di questo prima lavoro si avrà la restituzione di un database che permetterà una pianificazione puntuale dei prossimi controlli e potature. Un investimento in sicurezza immediata e di migliore gestione futura del valore di circa 270 mila euro. La seconda fase consiste invece nella prima esperienza di massiccia ripiantumazione lungo le sponde e gli argini dell’Arno e dei corsi d’acqua fiorentini – dopo che già nei mesi scorsi si erano già ripiantati salici sulle basse scarpate interne contro le erosioni del piede arginale: si comincerà ora dal Varlungo, con 140 nuovi alberi di diverse specie fra cui carpini, peri, ciliegi, meli, nespoli e mandorli: piante che provengono dal vivaio di Camaldoli gestito dell’Unione dei Comuni del Casentino, con la quale il Consorzio di Bonifica ha siglato un accordo di collaborazione e fornitura. Un investimento economico di circa 130 mila euro che consiste non solo nella messa a dimora delle piante, forse la lavorazione più semplice ed economica, ma che ha già previsto un piano triennale di attecchimento e manutenzioni con concimature, irrigazioni, potature, controllo malattie e interventi di cura.
Agnese Fedeli

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