Centro storico, entro tre anni solo merce made in Florence, Tuscany e Italy
Si pensa anche al decoro e di conseguenza sarà realizzato un nuovo modello di banco architettonico coerente con la bellezza dei vari luoghi di Firenze.
I mercati del centro storico fiorentino sempre più attenti alla produzione del territorio. Entro tre anni, infatti, sarà obbligatorio vendere soltanto prodotti made in Florence, made in Tuscany e made in Italy all’interno di banchi rinnovati ed architettonici. Un cambio che sarà graduale visto che entro un anno è prevista l’esposizione del 30% di prodotti fiorentini, toscani ed italiani, del 60% entro due anni e del 100% entro tre anni. Questo grazie al nuovo regolamento del commercio su area pubblica approvato dalla Giunta comunale fiorentina lunedì 14 dicembre e presentato il giorno dopo dal sindaco Dario Nardella e dall’assessore al Commercio Federico Gianassi. Un atto che sostituisce il precedente, datato 2008, e che si è reso necessario per rilanciare un settore gravato dalla crisi dovuta alla pandemia. Per quanto concerne i banchi, inoltre, l’Amministrazione approverà entro sei mesi un modello di banco architettonico coerente con la bellezza dei luoghi in cui si trovano i mercati turistici e che dovrà essere realizzato entro due anni dall’approvazione del piano delle aree, che sarà adottato soltanto dopo la fine delle procedure di rinnovo delle licenze.
Per Nardella, questa «è una grandissima sfida ed una bella occasione di rilancio di un settore adesso in grave difficoltà. Puntiamo sul decoro e sulla qualità della merce esposta nei mercati turistici del centro oltre che su nuovi banchi che rispettino la fiorentinità. Il nostro intento è quello di pensare alla ripresa posizionando Firenze a livelli alti dal punto di vista della qualità e della tradizione».
L’assessore Gianassi ha ricordato che «il commercio su area pubblica rappresenta un pezzo molto importante di economia, lavoro ed identità della nostra città ed è una opportunità di arricchimento dell’offerta commerciale ed artigianale». Anche Gianassi ha ammesso che il superamento del regolamento del 2008 è «un’occasione storica di rilancio» e sarà prevista «la riqualificazione insieme agli operatori al fine di valorizzare bellezza, decoro e tipicità dei mercati anche in ragione del contesto urbano in cui si trovano»
Marco Gargini
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