Coltivare la Memoria – Gli I.M.I.
La Resistenza senza armi degli Internati Militari Italiani che dissero di no all’arruolamento nella Repubblica Sociale Italiana preferendo la tragedia dei campi di concentramento.
«Vedi quelle sentinelle dietro i reticolati? Sono loro i prigionieri di Hitler, non noi. Noi a Hitler e Mussolini diciamo no anche quando ci vogliono prendere per fame». Con questa famosa citazione del sergente Cecco Baroni raccolta da Mario Rigoni Stern inizia il nostro approfondimento sugli Imi, una dizione strana, nata appositamente per non considerarli prigionieri di guerra.
Il ritorno a casa ed i decenni successivi non furono facili per gli Imi. Tacciati di essere dei vigliacchi che avrebbero dovuto vergognarsi per essere rimasti in Germania anziché tornare in Italia a combattere, messi in secondo piano rispetto a chi subiva i bombardamenti e le barbarie dei nazifascisti sul suolo italiano, gli Internati Militari per questo spesso e volentieri scelsero la strada del silenzio. Un silenzio che è stato anche della storiografia che per molto tempo non ha dato credito alla loro Resistenza, sempre più dimenticata, ma che pian piano è stato rotto, anche se c’è ancora molto da lavorare per dare il giusto tributo nella storia a quel no che ha contribuito a cambiare le sorti del secondo conflitto mondiale.
«I tedeschi mi hanno detto “firma che sarai liberato”, i nazisti hanno ribadito “firma che tornerai”, certi italiani che si professavano fratelli senza esserlo hanno soggiunto “firma che vivrai la nostra apoteosi”. Io ho detto no, non firmo. Ho ripetuto no, non firmo. Non mi sono arreso alle lusinghe, non ho paventato le minacce, ho scontato serenamente il mio gesto ed ho detto no, non firmo. Ho detto no quando no significava reticolato e sì sarebbe stata libertà transitoria, ho detto no quando no era l’incognita tragica che incombeva, mentre il sì era una parentesi ammaliatrice che si apriva al mio tormento; ho detto no quando no si traduceva in rinuncia e sì invece mi avrebbe precariamente affrancato; ho detto no quando no significava morte ed olocausto mentre sì era il ripristino sporadico del vivere la vita; ho detto no perché no era soldato e sì voleva dire mercenario. Ho detto no perché no era ribellione al nazifascismo, perché no era dovere, no era Patria, no era Italia. E io ho detto: no, non firmo».
Le interviste integrali:
– Francesco Venuti, storico: https://youtu.be/TIN4L9sFWDo
– Mauro Perini (Anei), figlio dell’Imi Giovanni: https://youtu.be/5oDyhiWl9D8
– La storia dell’Imi Giorgio Gargini: https://youtu.be/Sqss33XaDkE
A cura di Marco Gargini
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