Coltivare la Memoria, le deportazioni e le pietre d’inciampo
PUNTATA 1 – 1821 deportati, due treni. Migliaia di storie di persone che qualcuno voleva cancellare, ma che oggi tornano a vivere grazie alle testimonianze, al lavoro quotidiano di comunità e associazioni ed alle opere di Gunter Demnig.
Prima di entrare nel vivo di questo reportage, nato in collaborazione con la Città metropolitana di Firenze, sentiamo direttamente da Gunter Demnig come nacque la sfida delle pietre d’inciampo da installare in tutta Europa.
Dalla stazione di Santa Maria Novella a Firenze partirono due treni alla volta dei lager nazisti, quello del 9 novembre 1943, che trasportò prevalentemente ebrei, e quello dell’8 marzo 1944, su cui furono costretti a salire i deportati politici a seguito degli scioperi organizzati dal Comitato di Liberazione Nazionale. Anche se non tutti i deportati toscani partirono con questi due convogli. Alcuni, infatti, arrivarono a Fossoli, in Emilia, con altri treni e poi da lì mandati chi ad Auschwitz, chi a Mauthausen, chi a Bergen-Belsen.
A Firenze c’è un’importante comunità ebraica, ben radicata da secoli nel territorio, qui molto attiva e che ha sempre avuto il proprio centro di riferimento nella sinagoga di via Farini. Gli ebrei fiorentini erano molto partecipi anche dei movimenti del Novecento e quindi le persecuzioni, l’istituzione delle leggi razziali, l’esclusione dalla vita pubblica e le deportazioni furono ferite tremende.
Da una parte la comunità ebraica profondamente ferita; dall’altra quella composta dagli italiani che avevano accettato ed abbracciato il fascismo e le leggi razziali. Nel mezzo gli individui. C’erano i delatori, che segnalavano la presenza di ebrei in cambio di soldi, ma c’erano anche persone che si opponevano e si impegnavano a proprio rischio e pericolo per salvare più gente possibile dalla deportazione. Un grande campione del ciclismo, Gino Bartali, ne fu un chiaro esempio con i suoi allenamenti finalizzati al trasporto di documenti falsi, ben nascosti nei tubi della sua bicicletta.
Quando si parla di Memoria si pensa alla Giornata che si celebra il 27 gennaio, ma che cos’è la Memoria e quanto è importante per le giovani generazioni?
Per il momento sono 74 le pietre d’inciampo installate nel comune di Firenze. Normalmente queste pietre vengono apposte davanti all’ingresso delle abitazioni dove furono arrestate le persone poi deportate, ma se per esempio andiamo in via Trieste 20 le troviamo davanti a un muro. Questo perché il villino dove furono prelevati i fratelli Calò oggi non esiste più e l’attuale fabbricato, realizzato negli anni Settanta del ventesimo secolo, ha una conformazione differente rispetto al precedente edificio.
Particolare il modo in cui vengono installate le pietre d’inciampo dedicate alle famiglie. Un esempio lo troviamo in via Masaccio, 76.
A Firenze non ci sono solo pietre d’inciampo dedicate alla memoria dei deportati ebrei, ma per il momento ce ne sono anche due in ricordo di deportati politici, Archimede Piani, arrestato in via Mannelli, ma originario di Pontassieve, e Bruno Baldini, prelevato dalla sua abitazione di via Orsini.
Storie di popoli che ideologie folli volevano eliminare dalla faccia della Terra. Persone che qualcuno voleva cancellare per sempre dalla storia imprigionandole eternamente nell’oblio. I fascismi non persero soltanto la guerra sul campo di battaglia, ma sono stati sconfitti soprattutto nei loro intenti. Le pietre d’inciampo sono uno dei tanti simboli della vittoria, forse uno dei più importanti perché ridanno un nome e un cognome a coloro che qualcuno considerava dei semplici numeri.
Elenco delle pietre d’inciampo attualmente installate o in fase di installazione nel 2022 nel territorio della città metropolitana di Firenze:
CAPRAIA E LIMITE (frazione di Capraia Fiorentina): Giuseppe Martelli, Vincenzo Fucini, Umberto Augudio, Gene Larini, Giuseppe Larini, Guido Palandri, Priamo Salani, Eugenio Salani, Corrado Corti, Otello Bini ed Angiolo Michelucci (tutte in piazza Dori).
CERRETO GUIDI: Duilio Cordelli (via della Libertà, 4); Guinio Morelli (via Ponti Medicei, 5); Ugo Talini (via dei Fossi, 64), Duilio Tosini (via Vittorio Veneto, 38), Mario Trotta (via Vittorio Veneto, 8); Carlo Vallini e Fortunato Terreni (via Vittorio Veneto, davanti al municipio), Galliano Lucarelli (via 2 Settembre, 84, zona Lazzeretto); Ugo Falcetti (via Giacomo Puccini, 1, zona Bassa).
EMPOLI: Remo Giovanni Burlon (via Chiara, 95); Alberto Antini (via Livornese, 103); Giuseppe Bagnoli (via Livornese, 57, zona Santa Maria); Martino Barbieri (via Chiesa, 9, zona Cortenuova); Fiorenzo Cantini (via Val d’Orme, 105, zona Martignana); Guido Caponi (via Pontorme, 87, zona Cortenuova); Luigi Caponi (via San Carlo, 18, zona Cortenuova); Angelo Casalini (via del Cantone, 8, zona Cortenuova); Lorenzo Cinotti (via Livornese, 10); Gaetano Comunale (via Chiarugi, 42); Raoul Fontanelli (via di Pontorme, 76, zona San Martino); Luigi Gambassi (via Dainelli, 10); Silvano Gasparri, Tommaso Gasparri e Luigi Zingoni (via Giuseppe del Papa, 23); Luigi Grandi (via Giuseppe del Papa, 20); Mario Lazzeri (via dell’Arco, 3); Giuseppe Nencioni (via Livornese, 2/A); Giuseppe Pellegrini (via Borghetto, 13/A, zona Avane); Giuseppe Soldaini (via della Robbia, 6, zona Avane); Italo Soldi Degl’Innocenti (via della Moriana, zona Ponzano).
FIGLINE E INCISA VALDARNO: Lea Golderucht Melauri, Paolo Golderucht Melauri e Margherita Golderucht Prister (località Brollo).
FIRENZE: Rodolfo Levi, Noemi Levi, Rina Procaccia, Amelia Procaccia, Angelo Sinigaglia ed Alda Sinigaglia (via del Gelsomino, 29); Clotilde Levi (piazza Donatello, 15); David Genazzani (via Ghibellina, 102); Abramo Genazzani, Elena Genazzani e Mario Melli Genazzani (via del Proconsolo, 6); Giuseppe Siebzehner ed Amalia Koretz (piazza d’Azeglio, 12); Giorgio Levi Delle Trezze e Xenia Haya Poliakov (via Bovio, 1); Lucia Levi (via Bovio, 7); Aldo Levi, Adriana Castelli e Giulio Levi (piazza delle Cure, 7); Amelia Gallico, Augusto Gallico, Lucio Gallico, Sergio Gallico e Giulia Pacifici (via Marsala, 2); Amedeo Bemporad, Gemma Bemporad, Raffaello Blanes, Elena Calò (1854), Ester Calò, Claudio Calò, Diamante Coen, Renato Coen, Ester Della Pergola, Regina Schaller, Renée Frieder, Serge Frieder, Giacomo Luisada, Marietta Massa, Nissim Magenta, Elisa Orvieto, Alberto Pacifici, Guido Passigli, Corinna Piperno, Aldo Racah, Arturo Servi, Giovacchino Servi, Ester Sessi ed Enrichetta Sornaga (viale Amendola, 2); Diodato Gastone Sadun (via delle Oche, 11); Angela Todesco Benedetto (via degli Speziali, 3); Rudolf Levy (piazza Santo Spirito, 9); Archimede Piani (via Mannelli, 25, originario di Pontassieve); Oliviero Della Torre, Anna Lina Fiano, Massimo Della Torre e Manlio Della Torre (via Capo di Mondo, 50); Annetta Disegni Vogelmann e Sissel Vogelmann (via Manin, 3); Gina Cave Bondì, Elena Segré, Giulio Segré e Lidia Segré (via Masaccio, 76); Bruno Baldini (via Giampaolo Orsini, 5); Gastone Volterra ed Umberto Angelo Volterra (Corso Italia, 19); Alberto Guetta e Pierluigi Guetta (via Fratelli Rosselli, 78); Piero Viterbo (via Alamanni, 9); Enrico Castelli ed Olga Renata Castelli (Piazza Vieusseux); Elena Calò (1875) ed Ernesto Calò (via Trieste, 20); Leone Camerino (via Dupré, 51); Nathan Cassuto (via de’ Pucci, 2).
FUCECCHIO: Giulio Baccini, Gino Bracci, Oreste Ceccarini, Piero Fornaciari, Gino Tocchini, Sirio Sostegni e Bruno Di Gaddo (piazza XX Settembre).
MONTELUPO FIORENTINO: Carlo Castellani (piazza San Rocco, 8, zona Fibbiana); Adolfo Fossi, Dante Fossi, Roberto Fossi, Erasmo Frizzi, Lorenzo Piatti ed Angelo Scardigli (via della Torre, 8); Rolla Arrostiti (piazza Vittorio Veneto); Luigi Bardini, Marcello Bartoncini e Gianni Sanzio (piazza della Libertà); Tommaso Cacialli e Giuseppe Tangorra (via XX Settembre); Galliano Fiorini (viale Umberto I); Giuseppe Lami (via Marconi); Lanzio Mannozzi (Corso Garibaldi, 55); Amedeo Migliorini (via Baccio da Montelupo).
SAN CASCIANO IN VAL DI PESA: Giacomo Modigliani e Paolo Sternfeld (via Roma, 34).
VINCI: Gino Giacomelli, Renzo Gemignani, Spartaco Fedi, Vinicio Lorenzini, Angiolo Masi, Bruno Domenichini, Francesco Domenichini e Piero Bastiani (piazza Leonardo da Vinci).
Ringraziamenti particolari:
Comunità Ebraica di Firenze (in particolare Sandra Dello Strologo), Aned sezione Firenze, Comune di Firenze, l’ufficio Toponomastica del Comune di Firenze, Comune di Montelupo Fiorentino, Comune di San Casciano in Val di Pesa, Città Metropolitana di Firenze, Claudia Heimes per la lista delle pietre d’inciampo nella zona empolese e del circondario, Rossella Di Bari per il supporto sulle modalità di posa delle pietre d’inciampo, le Ferrovie dello Stato Italiane, tutti gli intervistati.
A cura di Marco Gargini
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