Crisi energetica, i provvedimenti del Comune di Firenze
L’amministrazione ha varato un piano per ridurre i costi nei prossimi mesi.
La crisi energetica fa paura e l’amministrazione comunale di Firenze si prepara a fronteggiare l’inverno con un piano mirato a ridurre sostanzialmente i consumi e i costi, con un risparmio di circa un milione di euro in un anno. Due i principali provvedimenti che saranno messi in atto, spiegati in prima persona dal sindaco Dario Nardella “Abbiamo approvato due delibere per far fronte alla drammatica situazione energetica – ha dichiarato il primo cittadino – Il primo punto è lo spegnimento di alcuni lampioni dell’illuminazione pubblica su meno del 10% del territorio fiorentino, dal tramonto fino alle 23.15. Sarà garantita in ogni caso l’illuminazione sufficiente per la sicurezza pubblica e quella stradale. Poi vogliamo concentrare tutto il lavoro ‘agile’ il venerdì, non in modo coercitivo ma facendo scegliere ai dipendenti, in modo da chiudere quanti più uffici possibile”.
Per quanto riguarda gli interventi per la riduzione della spesa energetica relativa all’illuminazione, si tratta di una rimodulazione del calendario delle accensioni del circuito variabile, che dal momento dell’attivazione fino al ritorno dell’ora solare, si tradurrà in un risparmio stimato di circa 400mila euro. La giunta ha approvato una delibera di indirizzi per Firenze Smart che, sotto la supervisione degli uffici comunali, attuerà gli interventi necessari. Il Presidente dell’azienda, Matteo Casanovi, ha sottolineato l’importanza di tale operazione, spiegando che resteranno sempre accesi i 44mila led cittadini e invitando a comunicare eventuali disservizi al numero telefonico 800 865 155.
Un contributo alla riduzione delle spese stimato in 400mila euro arriverà anche dal provvedimento dello smart working concentrato nella giornata del venerdì. Lo scopo è quello di chiudere intere porzioni di edifici comunali e ottenere un risparmio dallo spegnimento di riscaldamento e dalla riduzione dei consumi di energia elettrica. Non rientrano in questa prospettiva edifici aperti al pubblico, come ad esempio scuole e biblioteche.
L’obiettivo è quello di arrivare dunque ad un risparmio di 800mila euro nei prossimi sei mesi, per poi superare il milione nell’arco di un anno.
Nicola Giannattasio
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