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Firenze ha celebrato il 77° anniversario della Liberazione dal nazifascismo

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giovedì 12 Agosto 2021

Una giornata aperta dai rintocchi della Martinella e aperta alla lotta per i diritti dei lavoratori

I rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio che l’11 agosto 1944 annunciò alla città il ritorno alla libertà, hanno inaugurato le celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista.
La giornata è proseguita con la deposizione di due corone di alloro. La prima a lato di Palazzo Vecchio, alla lapide dettata da Piero Calamandrei a ricordo della Liberazione. La seconda in piazza dell’Unità italiana, al monumento ai caduti di tutte le guerre, alla presenza dei Gonfaloni di Firenze, della Regione Toscana, della Città metropolitana e dei vari Comuni dell’area fiorentina.
Le celebrazioni ufficiali si sono svolte come di consueto sull’arengario di Palazzo Vecchio, dove il Sindaco di Comune e Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella, ha voluto al suo fianco i colleghi di Cavriglia, Leonardo Degl’Innocenti, di Marzabotto, Valentina Cuppi, di Stazzema, Maurizio Verona, e di Monsummano Terme, Simona De Caro. Portatori della memoria drammatica delle comunità che rappresentano, costrette a subire alcuni dei momenti più tragici della storia di Liberazione. Una giornata in cui, oltre al ricordo affidato all’Associazione Nazionale Partigiani e della sua rappresentante Vania Bagni, l’amministrazione ha voluto dare ampio spazio alla lotta dei lavoratori della GKN. Sul palco è salito un rappresentate degli operai dell’azienda di Campi Bisenzio, per alzare ancora una volta la voce contro la grave ingiustizia che ha colpito 423 famiglie e per ribadire che la libertà passa soprattutto da diritti inviolabili come quello al lavoro. Il Sindaco Nardella in merito alla questione ha chiesto che il Governo, nella persona del Primo ministro Draghi, intervenga direttamente per trovare una soluzione a questa crisi aziendale e una nuova strada dopo questo periodo così complesso.
Nicola Giannattasio

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