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Firenze, la Cappella Brancacci come non si era mai vista

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martedì 25 Gennaio 2022

La Cappella Brancacci, il piccolo gioiello contenuto nella chiesa del Carmine che fa parte dei musei civici fiorentini, sarà restaurata, ma non chiuderà: da febbraio il pubblico potrà approfittare dei ponteggi necessari ai lavori per poter ammirare per la prima volta a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino.

I ponteggi consentono a tutti di ammirare da vicino gli affreschi capolavoro di Masaccio e Masolino, che cominciarono il lavoro nel 1424, poi l’opera che fu completata 60 anni dopo da Filippo Lippi, figlio di Fra’ Filippo, uno dei primi allievi del Masaccio.

Celeberrimi tra gli altri le figure di Adamo ed Eva raffigurati felici nel Paradiso terrestre e poi disperati dopo la Cacciata. O la scena dell’obolo all’esattore, con la frase di Gesù divenuta proverbiale “Date a Cesare quello che è di Cesare”, e la moneta che viene recuperata dalla bocca del pesce.

Anche il Sindaco Nardella si è recato presso il Chiostro del Museo situato in Piazza del Carmine estasiato di fronte a un capolavoro che, dopo l’incendio avvenuto nel 700, è stato riportato a brillare in seguito a un lungo e delicato restauro iniziato nel 1984, e che sarà visitabile in contemporanea al proseguimento del recupero.

Nardella auspica che questo sia un ulteriore tassello in più per la ripresa a Firenze del turismo spinto dalla cultura, a rappresentare un’inversione di tendenza dopo il periodo pandemico.
Carlo Carotenuto

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