Città metropolitana, comuni, Vicchio

La Casa di Giotto a Vicchio

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giovedì 15 Luglio 2021

La tappa di oggi fa sosta a Vicchio e più precisamente a Vespignano, per scoprire un luogo che ha dato i natali ad uno degli artisti più innovativi e conosciuti del periodo a cavallo tra il XIII e XIV secolo.

Il colle su cui Giotto mosse i primi passi era un piccolo borgo fortificato con una cinta muraria che circondava il poggio di Vespignano costituendo una prima difesa del castello ancora priva della scarpata tipica delle fortificazioni dei periodi storici successivi dovute all’uso delle armi da fuoco.
Classe 1267, Giotto di Bondone, nacque nella terra mugellana da una famiglia di contadini e qui mosse i primi passi fino all’età di 10 anni quando i testi storici lo spostano a Firenze in seguito all’incontro con Cimabue sul famoso ponte sul quale notò Giotto ancora bambino disegnare delle pecore su un pezzo di pietra e ne rimase così affascinato da prenderlo con sè come apprendista.
Da quell’incontro, dunque, sul ponte della strada che porta a Vespignano, chiamato oggi ponte di Cimabue, iniziò il percorso artistico di Giotto, che divenne poi il precursore dello stile rinascimentale, colui che ha trasformato l’arte dello stile bizantino in un nuova concezione, introducendo il concetto della prospettiva e di una visione di vita più realistica, in particolar modo per quel che riguarda le forme umane, i colori e gli sfondi.
Oggi la sua casa natale rivive grazie a numerose ristrutturazioni che l’hanno trasformata da appendice di una più grande casa signorile ormai distrutta ad un’oasi di pace e tranquillità immersa nella natura.
La nuova Casa di Giotto, ristrutturata nel 2008 e gestita dall’associazione culturale e artistica “dalle terre di Giotto e dell’Angelico”, non si presenta come un museo, nel senso tradizionale del termine, ma come spazio di esperienza, di incontro e di produzione artistica, con laboratori e attività didattiche. Un luogo all’interno della quale gli appassionati di pittura si ritrovano con cavalletto e pennello alla mano per farsi ispirare dalla magia del luogo.

Francesca Parrini

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