Città metropolitana, comuni, firenze

Le Vie di Dante / Firenze

Share
CONDIVIDI
mercoledì 18 Novembre 2020

Nuova tappa sulle Vie di Dante: oggi vi portiamo nella città natale del sommo poeta, Firenze.

Non può essere che Firenze l’immaginaria tappa di partenza de “Le vie di Dante”, progetto interregionale che vede coinvolti 36 comuni tra Toscana e Romagna, con capofila la Città metropolitana di Firenze. Un viaggio a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, che consiste in un’articolata offerta ricettiva, in numerosi servizi turistici all’insegna dei ritmi slow tra cultura e natura, e in molteplici eventi lungo l’arco del 2021.

Difficile però stabilire con esattezza dove e quando Dante e Beatrice si siano visti per la prima volta. Come ancor più difficile è ipotizzare il numero di volte in cui abbiano effettivamente incrociato i loro sguardi. Si parla di pochissimi incontri. Due, tre, quattro, non ci è dato saperlo. Certo è, che in molti hanno cercato di far proprio uno dei momenti più simbolici della vita del Sommo Poeta.
Dante, il cui vero nome è Durante di Alighiero degli Alighieri, nasce presumibilmente nel 1265 a Firenze. La data è stata stabilita partendo dal celeberrimo primo verso della Divina Commedia, quel “nel mezzo del cammin di nostra vita” che fa ipotizzare che il poeta avesse trentacinque anni nel 1300, quando inizia il suo immaginario viaggio nell’aldilà. Nel “Paradiso” Dante lascia anche un indizio per risalire alla propria data di nascita, affermando di esser nato sotto il segno dei gemelli, e quindi tra il 21 maggio e il 21 giugno. Certa è invece un’altra data fondamentale nella sua vita, quella del 1266, anno in cui viene battezzato nel battistero di San Giovanni.
Nella Firenze della fine del XIII secolo Dante si forma non solo come uomo di cultura, ma anche come guerriero e politico attivo. Partecipa con i guelfi fiorentini alle battaglie di Campaldino e Caprona, prima di schierarsi dalla parte bianca al momento della scissione con i Neri che dilaniò la città. Una scelta di campo che lo condurrà nel 1301 all’esilio e a un lungo peregrinare prima alla morte, avvenuta nel 1321 a Ravenna. Senza rivedere la sua patria.
La vicenda delle spoglie di Dante merita un capitolo a parte. I fiorentini riscoprirono le sue opere grazie a Boccaccio, che coniò l’aggettivo “Divina” per la sua “Comedia”, e così il corpo del Sommo Poeta fu reclamato dalla sua città natale. Il no di Ravenna diede il via ad una serie di vicissitudini che portarono a celare i resti di Dante per paura che fossero trafugati. Dell’ubicazione del nascondiglio, tramandata per generazioni, si persero le tracce fino a quando le spoglie furono rinvenute in una stanza murata nell’oratorio di Braccioforte a Ravenna e poi ricollocate nel sepolcro originale. Siamo nel 1865, anno del seicentenario della nascita del poeta.

Sono in totale 34 le lapidi dislocate sulle facciate dei palazzi fiorentini. Si tratta di citazioni dalla Divina Commedia, con terzine dalle tre cantiche. Venti sono riprese dal Paradiso, cinque dal purgatorio e nove dall’inferno. La collocazione delle targhe risale al 1900, quando alcuni dantisti dell’epoca furono incaricati di individuare le citazioni della città e il relativo luogo, in modo da formare una sorta di percorso poetico per le vie di Firenze.

Tanti i monumenti familiari al poeta, come il Bargello, eretto proprio in quell’epoca e allora Palazzo del Podestà. Di fronte al quale si trova la Badia Fiorentina, altro luogo indicato tra quelli che avrebbero visto il primo incontro con Beatrice. Un’abbazia benedettina a poche decine di metri dalla casa di Dante ed uno dei tanti tesori meno conosciuti di Firenze che il progetto de “Le vie” vuole mettere in luce.

La Badia Fiorentina è stato anche luogo delle celebri letture della Divina Commedia da parte del Boccaccio. Una tradizione che va avanti anche ai giorni nostri all’interno della bellissima Cappella Pandolfini.

Ma è l’intera Firenze a prepararsi alle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante. E chi volesse rivivere in prima persona una delle tante leggende sul sommo poeta, può recarsi nella piccola Piazza delle pallottole. Qua, a pochi passi dalla Cattedrale di Santa Maria in Fiore, si trova il cosiddetto “sasso di Dante”. Una roccia su cui l’Alighieri era solito sedersi per osservare i lavori di costruzione della nuova basilica, iniziati nel 1296, sulle fondamenta dell’antica Chiesa di Santa Reparata, di cui oggi si possono visitare gli scavi archeologici.

Nicola Giannattasio

Tags: