Le Vie di Dante / La Romagna Toscana
Il viaggio sulle orme di Dante Alighieri ci porta nella Romagna Toscana, in quella zona idealmente circoscritta da due fiumi, il Senio ed il Lamone, e dalle valli che da loro prendono il nome.
Ci troviamo sul percorso ideale che da Firenze porta a Ravenna, tra borghi e luoghi ben conosciuti dall’Alighieri e frequentati da personaggi illustri della sua epoca. In questa tappa percorreremo la storia del celeberrimo “Lioncel dal nido bianco”, come Dante soprannominò nel XXVII canto dell’Inferno Maghinardo Pagani. Politico, condottiero, famoso per l’esser stato “Guelfo a Firenze” e “Ghibellino in Romagna” e signore di queste terre tra il 1275 e il 1302. Maghinardo nacque nel 1250 nell’attuale Palazzuolo sul Senio, nella località di Susinana. Il paese ancor oggi ricorda la sua figura e nel Museo Archeologico dell’Alto Mugello abbiamo raccolto una testimonianza che ci spiega l’influenza del personaggio sul territorio.
Maghinardo è uno dei rari personaggi citati indirettamente per due volte nella Divina Commedia. Dante ne parla anche XIV canto del Purgatorio: “Ben faranno i Pagan, da che ‘l demonio lor sen girà; ma non però che puro già mai rimanga d’essi testimonio”. Di lui, il Sommo Poeta spera che non rimanga nemmeno il ricordo.
Maghinardo muore nel 1302 a Marradi e proprio nel paese bagnato dalle acque del Lamone ci spostiamo nel nostro peregrinare nella Romagna Toscana. Il cuore del centro storico è l’incantevole Piazza Le Scalelle contornata dal Palazzo Comunale con l’arioso loggiato, il seicentesco Palazzo Fabroni e la Chiesa del Suffragio. In tempi più recenti Marradi è diventata famosa per aver dato i natali ad un altro celebre poeta italiano, Dino Campana. Ma su “Le vie di Dante”, sono innumerevoli le perle nascoste di un territorio che mescola storia e natura. Tra queste c’è l’Eremo di San Barnaba in Gamogna, qui confluiscono molti sentieri di trekking e l’attività è portata avanti dalle suore di Gerusalemme.
Marradi è oggi terra di confine, ultimo comune della Città Metropolitana di Firenze prima di scavallare in Romagna. E’ per questo un po’ il simbolo del progetto de “Le vie di Dante, che unisce due regioni da sempre legate a doppio filo. Varchiamo quello che oggi è il confine tra Toscana ed Emilia Romagna, ma il contesto geo-politico ai tempi di Dante era ben diverso. Percorrendo il corso del fiume Lamone arriviamo a Brisighella, oggi considerato uno dei borghi più belli d’Italia, e che proprio in epoca dantesca vide la propria fondazione. Siamo alla fine del 1200 ed è proprio Maghinardo Pagani a volere la nascita di questa roccaforte per dominare la valle sottostante e la strada che da Firenze portava a Faenza, distante appena 12 km.
Nicola Giannattasio
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