Città metropolitana

Le vie di Dante / Ravenna

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venerdì 27 Novembre 2020

Tappa nella città dove il sommo poeta morì e dove riposa


«Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ‘l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui». Con questa famosa terzina contenuta nel Canto V dell’Inferno, Francesca da Polenta si presenta a Dante Alighieri indicando Ravenna come sua città natale, anche se non la menziona direttamente. Vi dice nulla questo nome? Vediamo se con quest’altro verso la soluzione si avvicina: «Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse». Chi non ha mai letto questo verso? Esatto, è la storia d’amore tra Paolo Malatesta e Francesca da Polenta. Insomma, Paolo e Francesca, uno dei molti riferimenti a Ravenna, la città dove Dante esalò l’ultimo respiro e dove riposerà per l’eternità. Una città che è stata, è e sarà sempre dantesca, e che entra di diritto in questo progetto che coinvolge in tutto 36 Comuni tra Toscana e Romagna e che vede come capofila la Città metropolitana di Firenze.

Quali eventi danteschi ci saranno a Ravenna nel 2021?

Che uomo era Dante Alighieri?

Poi Dante cresce e inizia a studiare.

Poi i problemi con Bonifacio VIII e la sua disperazione che portano il sommo poeta ad intraprendere il cammino, partendo da quella selva oscura che è l’incipit della Divina Commedia.

Dante se ne andò nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Davanti alla tomba, ravennati e turisti si fermano a salutare il poeta, rispettando il silenzio del luogo. Ma non solo.

L’attuale basilica sorge nel luogo di una chiesa più antica, costruita nel quinto secolo dopo Cristo. Tra la seconda metà del nono secolo e quello successivo, la chiesa originaria fu demolita e sostituita da un altro edificio con un’alta torre campanaria. Fu chiamata san Pietro Maggiore, ma quando passò all’ordine francescano nel 1261, venne intitolata a san Francesco d’Assisi. Subì molti restauri ed un secolo fa, in vista del sesto centenario della morte di Dante, vennero eliminate alcune aggiunte barocche e fu riportata ad uno stile più vicino all’originale. All’interno vi è una cripta particolare con sul pavimento alcuni antichi mosaici. La particolarità? La cripta si trova sotto il livello del mare ed è invasa dall’acqua, dove all’interno nuotano diversi pesci.

A pochi passi dalla basilica e, soprattutto, dalla tomba c’è il Centro dantesco dei Frati Minori Conventuali, all’interno del quale è stata costituita una biblioteca specialistica che, oltre alle diverse edizioni delle opere di Dante, contiene altri documenti, tra cui una collezione di 2.000 cartoline a soggetto dantesco e 260 microfilms di codici danteschi. All’interno del Centro dantesco vi è anche il museo, in cui viene valorizzato il ruolo che la città di Ravenna ebbe negli anni dell’esilio del poeta.
Marco Gargini

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