Scandicci: la scuola come centro di gravità permanente
Tra i progetti più importanti la realizzazione del nuovo Polo Scolastico delle scuole Fermi che riqualificherà l’area Turri, ma il legame tra il Comune e gli istituti del territorio guarda anche al presente come dimostrato le collaborazioni con l’istituto Russell-Newton e il Sassetti-Peruzzi.
Nel Comune di Scandicci, il centro di gravità permanente si chiama scuola. Certamente, l’anno appena iniziato, vedrà l’amministrazione portare avanti anche altri progetti tra i quali il Temporary Park nell’area dell’ex Cnr e la riqualificazione del centro cittadino – progetto firmato dal genio dell’architettura, Richard Rogers, recentemente scomparso – che porterà alla pedonalizzazione, dopo piazza Resistenza (compresa via Pascoli), piazza Piave e piazza Matteotti, anche di piazza Togliatti, piazza della Repubblica e della direttrice via de Amicis-via Aleardi, con la riqualificazione del giardino di piazza Repubblica e dell’area verde tra Aleardi e Burchietti. Come detto però, grande rilevanza avrà l’edilizia scolastica e in particolare la realizzazione del nuovo Polo Scolastico delle scuole Fermi.
Il progetto del nuovo Polo Scolastico, che ospiterà 450 studenti, riqualificherà totalmente l’area Turri attualmente occupata appunto dallo stadio – il quale verrà spostato in una nuova zona per permetterne il potenziamento – e prevede anche la realizzazione di una nuova scuola di musica, due palestre, un auditorium e uno spazio esterno per eventi musicali e sportivi. L’idea dell’amministrazione comunale è quindi quella di intercettare i bandi legati al Piano Nazionale di Recupero e Resilienza per finanziare la realizzazione del progetto, come già accaduto per l’ampliamento della scuola primaria Aldo Pettini. Il legame tra il Comune di Scandicci e gli istituti del territorio non guarda solo al futuro ma è ben radicato anche nel presente. Costanti per esempio sono il dialogo e la collaborazione con l’ISISTL Russell-Newton, una vera e continua risorsa non solo per Scandicci ma per molti comuni dell’area metropolitana, poiché tra i suoi undici indirizzi (più i tre dei corsi serali) – che vanno dall’economia all’informatica, dal liceo scientifico a quello linguistico – ve ne sono alcuni unici sul territorio, come il liceo scientifico sportivo o il Sistema Moda: una sorgente quindi preziosa per enti pubblici e per enti e aziende private, le quali a loro volta offrono ulteriori possibilità agli studenti nel post diploma, come il distretto moda che anche in piena pandemia non ha mai smesso di assumere personale.
Per consentire un’istruzione di così alto livello è necessaria una struttura che lo consenta e sicuramente il Russell-Newton rappresenta uno degli istituti più attrezzati in questo senso: laboratori di informatica, chimica, fisica e di prototipia e moda, oltre alle palestre, la biblioteca e un auditorium da 250 posti, dedicato a incontri, concerti e attività come il cineforum. Ciononostante, saranno necessari in ottica futura altri interventi, sia per aumentarne la capienza che oggi con i suoi quasi duemila studenti è al limite, sia per implementare nuovi laboratori all’avanguardia – soprattutto pensando alle cosiddette discipline STEM, tra cui la realtà aumentata.
Altro istituto dal ruolo fondamentale è il Sassetti Peruzzi, la cui sede di Scandicci rappresenta l’unico professionale dell’area e quindi un punto di riferimento per molti studenti, anche dei comuni limitrofi, che hanno magari avuto difficoltà nei licei o in altri istituti tecnici e che invece trovano la loro strada nell’offerta formativa del Sassetti-Peruzzi, che va dai servizi commerciali all’ambito sanitario e socio assistenziale passando per quello turistico. Anche in questo caso quindi, centrale per la formazione degli studenti la collaborazione con gli enti privati e pubblici, come quella con il Comune di Scandicci genitrice di numerosi progetti.
Menzione speciale per i progetti legati alla storia del confine orientale con incontri e seminari organizzati in collaborazione con il Comune e le Associazioni degli Esuli dell’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia in occasione del Giorno del Ricordo ma non solo per strappare temi come quello delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata alla strumentalizzazione politica restituendoli alla Storia.
Andrea Biagioni
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