Teatro delle Arti Lastra a Signa, stagione 2018/2019
Decennio di vita reso possibile grazie agli spettatori e agli enti pubblici che lo hanno sostenuto
Presentata a Palazzo Medici Riccardi la decima sagione del teatro delle arti del Teatro delle Arti di Lastra a Signa. Un decennio di vita di un teatro giovane è nei fatti un risultato importante, reso possibile grazie agli spettatori e agli enti pubblici che lo hanno sostenuto. Nelle parole del suo direttore, Gianfranco Pedullà, in primo luogo il Comune di Lastra a Signa, la Città Metropolitana di Firenze e la Regione Toscana.
La stagione 2018-19 èdedicata al tema dell’umano, centrale nell’epoca attuale, straordinaria ma anche aspra e difficile. L’idea di base è vincente: formare una comunità intorno al Teatro delle Arti. Ridersi insieme, emozionarsi, discutere, confrontarsi, conoscere e rispettare le diverse opinioni e le storie individuali e collettive. La convizione è che il teatro sia oggi una delle ultime piazze pubbliche dove uscire dalla propria condizione individuale e incontrare realmente gli altri.
Nella stagione che festeggia il decennale il Teatro della Arti propone di rimettere al centro dell’attenzione della proposta i valori dell’umanesimo, declinati in maniera varia nelle tante proposte programmate: dalla conclusione della Trilogia Dopo Salo’ della compagnia residente sull’Italia vista con gli occhi di Pasolini alle
maschere crudeli dal grande Antonio Rezza, appena premiato col Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia (che di fatto inaugura la stagione), fino al bellissimo spettacolo con Ottavia Piccolo sull’odissea di una donna siriana; Mario Perrotta poi che presenta In Nome Del Padre, con la collaborazione del noto psicologo Massimo Recalcati; Pinocchio che presenta una versione per adulti della fiaba di Collodi, con la bravissima Giusi Merli; una festa di fine anno con Gran Glasse’ spettacolo nato dalla collaborazione degli Omini con gli Extraliscio, musicisti di punta del liscio italiani: autori importanti come Majakowskij, Jan Friedrich, Massimo Sgorbani, Stefano Massini, Davide Lescot, Herman Melville e ancora progetti speciali, come Destini Incrociati, la rassegna nazionale di teatro carcere, con lo spettacolo Famiglia che coinvolge ex detenuti del carcere di Rebibbia; Piccioni, progetto di teatro sociale che coinvolge attori in carico ai Servizi di Salute Mentale. Altre le proposte, per un cartellone di 20 spettacoli che spaziano dal dramma alla commedia, dal classico, al contemporaneo, alla musica, alla danza, dai grandi nomi alle compagnie emergenti di grande qualità.
Cesare Martignon
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