Torna a San Polo in Chianti la Festa del Giaggiolo
Nel 2023, dopo tre anni di stop a causa del Covid-19 torna in tutto il suo splendore la Festa del Gaggiolo a San Polo in Chianti. La manifestazione da decenni riaccende i riflettori sulle proprietà della pianta del giaggiolo, divenuta nel tempo simbolo dell’economia grevigiana, fiore conosciuto anche come Iris, nome che deriva dalla parola greca iris, che significa arcobaleno. Tra le iniziative della Festa del Giaggiolo di San Polo, una gita che porta i camminatori a vedere i campi coltivati di giaggiolo con un un percorso trekking fra le colline fiorite e conclusione con la visita guidata alla millenaria Pieve di Rubbiana, a cura di Simonetta Falorni. In servizio anche comoda e più veloce navetta quad. In programma per tutti i giorni della festa l’iniziativa Gira la Ruota a cura della squadra cinghialai di San Polo e una mostra su queste tradizioni attraverso gli anni con allestimenti rievocativi e proiezione di filmati amatoriali d’epoca che raccontano di come la coltivazione del giaggiolo fosse per molte famiglie fonte di sostentamento e parte integrante della vita quotidiana. Nella frazione di San Polo la coltivazione di questo fiore esiste dal 1842, e perdura tuttoggi grazie all’impegno di alcuni produttori che si sono dedicati alla creazione di una filiera completa nel territorio, utilizzando ancora i metodi tradizionali, come il Frantoio Pruneti che quest’anno ha aggiunto alla propria produzione una birra e due liquori a base di iris. Seguendo procedure centenarie, intorno alla metà di settembre si effettua la loro piantagione nelle aree alto collinari. Dopo 3 anni, le piante sono pronte per essere raccolte, prevalentemente con tecniche manuali, e poi lavorate. A San Polo in Chianti, esiste anche una varietà di iris chiamata “Iris Fiorentina”, caratterizzata da un profumo intenso e unico. Questa varietà è stata coltivata nella zona fin dal Rinascimento ed è ancora oggi apprezzata per la sua bellezza e il suo profumo.
Cesare Martignon