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Uffizi, nuova sala di Leonardo da Vinci

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domenica 15 Luglio 2018

Gli Uffizi aprono al pubblico la nuova sala di Leonardo, un mese dopo l’apertura di quella di Raffaello e Michelangelo

La sala di Leonardo e quella di Michelangelo e Raffaello celebrano un periodo unico per la storia dell’arte: quando a Firenze vissero e dipinsero a distanza di pochi anni tre dei più grandi artisti del Rinascimento italiano. Gli Uffizi aprono al pubblico la nuova sala di Leonardo, un mese dopo l’apertura di quella dedicata a Raffaello e Michelangelo. Non è un caso che queste inaugurazioni siano a così breve distanza, i due ambienti infatti sono separati solo dal Recetto delle iscrizioni, un “corridoio” che rievoca l’allestimento voluto da Cosimo III dei Medici e realizzato da Giovan Battista Foggini alla fine del Seicento. Nella sala numero 35 nell’ala ovest delle Gallerie si possono ammirare in tutta la loro bellezza il Battesimo di Cristo, l’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi restituita dall’Opificio delle pietre dure – che l’ha restaurata – a fine del marzo 2017 dopo 5 anni di lavoro. Le tre opere risalgono al periodo tra il 1475 (anno in cui iniziò il Battesimo) e il 1482 quando l’artista si trasferì a Milano lasciando incompiuta l’Adorazione dei Magi.

Amici degli Uffizi e Friends of the Uffizi sono stati fondamentali per la realizzazione della nuova esposizione che si distingue – come già quella di Botticelli, Caravaggio, Raffaello e Michelangelo – per un’attenta ricerca tecnologica e di design delle teche che contengono i dipinti da parte dell’architetto e curatore del patrimonio architettonico del museo, Antonio Godoli. Le teche vetrate, che mantengono la condizione climatica ottimale, permettono di osservare i capolavori da vicino, riuscendo a notare i dettagli più piccoli.

L’inaugurazione della nuova sala è il primo di molti eventi che si inseriscono nel contesto delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte del genio, a Firenze e in tutta l’area metropolitana, tra i quali ci sarà a ottobre l’esposizione del Codice Leicester (dal 1980 noto anche come Codice Hammer): un manoscritto di Leonardo da Vinci, comprendente 36 fogli databili tra il 1506 e il 1510, unico dei codici di Leonardo ad essere in mano a privati, è oggi di proprietà di Bill Gates che per l’occasione lo cede alla celebre gallerìa fiorentina.

Cesare Martignon

 

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