San Godenzo

Le vie di Dante – Appennino Toscoromagnolo

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giovedì 4 Febbraio 2021

Ai tempi di Dante San Godenzo si trovava all’interno dei possedimenti dei Conti Guidi, che qui avevano uno dei loro principali castelli, e che molto probabilmente ospitarono il Sommo Poeta nel periodo del convegno del 1302. Proprio nei pressi di questa fortezza, di cui oggi non rimane più nulla, si ipotizza che ci sia il luogo che ha ispirato il celeberrimo incipit della Comedia. L’attuale comune di San Godenzo, con poco più di mille abitanti è tra i meno popolosi della Città Metropolitana di Firenze, ma anche uno dei più estesi. Si trova al confine con il Parco Nazionale delle foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campiglia, che nel 2017 vide una delle sue aree, la Riserva Naturale di Sasso Fratino, inserita dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La sua frazione più celebre è Castagno d’Andrea, situata ai piedi del Monte Falterona, che nel 1421 diede i natali ad Andrea del Castagno uno dei protagonisti della pittura fiorentina del XV secolo. Oggi per recarci dalla Toscana alla Romagna basta imboccare la Statale 67, issarsi fino ai 907 metri del Passo del Muraglione per poi andare giù fino al Comune forlivese di Portico San Benedetto. Ai tempi di Dante il passaggio dalle foreste era obbligato. Dopo aver abbandonato San Godenzo si ritiene che il Sommo Poeta tra il 1302 e il 1303 abbia soggiornato nell’abbazia benedettina di San Benedetto in Alpe, dove avrebbe iniziato a scrivere la sua Comedia. Scendendo verso Forlì si incontra l’abitato di Portico di Romagna, bagnato dalle acque di un fiume ben noto agli amanti della Divina Commedia. Si tratta del Montone, di cui Dante parla nel suo Inferno e che ha origine dalla confluenza del torrente dell’Acquacheta con il Troncalosso. Ma Portico di Romagna non è legato alla figura di Dante soltanto per essere stata una probabile tappa della sua fuga da Firenze. Nel borgo medievale, infatti, si trova uno dei palazzi di proprietà della famiglia Portinari, che ha alimentato una leggenda e fatto diventare Portico il paese dell’amore tra Dante e Beatrice. Nel cuore di Portico si trova il Giardino di Dante e Beatrice, adiacente all’antica Torre dei Conti Guidi e di fronte al Palazzo Portinari. Un luogo divenuto magico per gli abitanti del borgo. Un borgo che attraverso il progetto de “Le vie di Dante” vuole farsi conoscere per le sue bellezze architettoniche incastonate in un paesaggio mozzafiato. Come la Pieve di Santa Maria in Girone, la Torre dell’Orologio, la Chiesa della Compagnia e i tanti palazzi delle famiglie che in passato avevano eretto Portico a luogo di villeggiatura, come gli stessi Portinari.
Nicola Giannattasio

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