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Campi Bisenzio, il modello di sviluppo e la battitura dell’oro

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venerdì 6 Agosto 2021

Campi Bisenzio, il Comune più giovane della Città Metropolitana fiorentina, è perfettamente integrato nel sistema socio economico della Piana. E in attesa della tramvia, nonostante la crisi di Gkn, resta un modello da seguire. Anche grazie all’oro.

Il Protocollo per lo sviluppo della Piana, il progetto della Grande Firenze e naturalmente l’attesa per l’arrivo della tramvia. Campi Bisenzio, il Comune più giovane della Città Metropolitana fiorentina, è sempre più al centro dello sviluppo metropolitano. Situato a pochi chilometri a nord di Firenze, Campi, dopo aver riqualificato il territorio dal punto di vista ambientale, lavorando con i Comuni della Piana alla realizzazione di opere di salvaguardia dal rischio idraulico, adesso punta sulle ristrutturazione dei suoi gioielli: la Rocca Strozzi, costruita nel IX secolo dalla Repubblica Fiorentina e Villa Rucellai, sede del Comune e di un giardino bellissimo che sarà sempre più a disposizione della cittadinanza. Campi prende il nome dai terreni agricoli che lo hanno da sempre contraddistinto, ma naturalmente è ormai da tempo diventato polo industriale dinamico e fondamentale per l’economia della Città Metropolitana. Il caso Gkn è finito alla ribalta mediatica in modo violento, questo territorio però resta comunque un modello di sviluppo, tanto che, anche dopo la crisi portata dalla pandemia, sono attesi investimenti importanti da parte di aziende che hanno scelto Campi e l’area industriale fiorentina, per aumentare la loro produzione. L’azienda storica di Campi Bisenzio è la Giusto Manetti Battiloro. La Manetti infatti è una famiglia di doratori e intagliatori del prezioso metallo addirittura dal 1600, periodo nel quale divennero protagonisti del restauro della palla d’oro che sormonta il Duomo di Firenze. Oggi la Battiloro si è trasferita da Firenze a Campi e soprattutto, oltre a continuare restauri d’eccellenza, si è sviluppata commerciando nel mondo della moda e della gastronomia. Ovviamente con l’oro assoluto protagonista.
Leonardo Bardazzi

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